Look at me, I’m a drama queen if that’s your thing, baby

05Ott10

Conoscersi come le proprie tasche. A due ore dall’annuncio “Non sono nemmeno nervoso, sono apatico, quando solitamente sarei elettrico. Chissà quando mi scoppierà l’isteria compressa”, fare una scenata da prima donna di seconda classe alla Jenna Maroney (30 Rock), senza, tra l’altro, riuscire a gestirla bene e nascondere la mano che ha tirato il sasso al momento giusto.
Motivo della profonda offesa sarebbe il presunto aiuto, promesso e poi negatomi con crudeltà, da parte di coinquiliname per quanto riguarda strutturazione e chiusura valigia. Dopo aver fatto il grosso, come ingombro, esse si sarebbero dovute occupare di riempimento minuscoli spazi rimanenti con varie ed eventuali il cui volume potrebbe variare da sorpresa ovetto Kinder ad autobotte. Davanti ad arduità compito, a e mia totale mancanza di collaborazione data da:
1.essere della Bilancia;
2.essere un po’ brillo;
3.essere un inetto,
esse si sono ritirate in cucina a mangiare dolce e chiacchierare a voce alta, palesemente ostentando un clima di armonia che doveva farmi sentire solo, escluso e lasciato a terra dalla KLM. Tornate, poi, con la coda di paglia al mio cospetto, io non ho saputo reagire con la dovuta freddezza e ho esagerato, compromettendo minuti preziosi di aiuto di domani che verranno sacrificati a chiarire motivazioni mio comportamento da psicopatico (NB: non contento di essere apparso ai loro occhi come zitella bisbetica, ho pure finto di aver già contattato amica sostitutiva, e chiaramente dieci volte migliore di loro, per aiutarmi).

Su tutto questo clima di spensierata felicità, aleggia il fantasma dell’aver dimenticato adempimento di qualche fondamentale procedura burocratica che mi dovrebbe permettere ingresso negli USA. Com’è logico, cercherò di non fugare questo dubbio in nessun modo.



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